Cecità

Cecità
José Saramago
traduzione di Rita Desti
Einaudi 2008

Cecità dell’anima. Cecità della ragione. Cecità che ottenebra ogni barlume di umanità.
All’improvviso il conducente di una macchina diventa cieco, viene condotto a casa da un passante che gli ruba l’auto. Anche il ladro diventa cieco.E poi l’oculista che lo ha in cura. E via via tutti gli abitanti della città. E l’epidemia si allarga, mentre i malati vengono internati in un ex manicomio dove le condizioni di vita sono terribili. Solo la moglie dell’oculista, tra i rinchiusi, ci vede (ha finto di essere cieca per non abbandonare il marito). Il gruppo sopravvive tra esperienze orribili grazie al coraggio e alla forza di questa donna straordinaria, che organizza la resistenza ai gruppi di prepotenti che all’interno di questo lager dettano legge; una donna che riesce a mantenersi umana, anche se ormai quasi tutti, attorno a lei, sono sopraffatti dalla violenza di una giungla popolata da animali feroci; tra quelle mura cadenti si opera una trasformazione atroce delle persone, una metamorfosi che cancella ogni residuo tratto di solidarietà e dà voce e impeto solo ai peggiori istinti.

I ciechi, rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbruttimento (sic) da chi non è stato ancora contagiato, “scoprono – come ha scritto Cesare Segre – su se stessi e in se stessi, la repressione sanguinosa e l’ipocrisia del potere, la sopraffazione, il ricatto, e peggio di tutto, l’indifferenza” (dal retro di copertina).

In seguito, uscito il gruppo dalla prigione, è la donna che lo guida attraverso le strade di un mondo sconvolto dal tracollo di ogni regola civile, attraverso una città spettrale di ciechi vaganti tra cumuli di immondizie e macerie – sembra di sentire il fetore di questa dissoluzione.
E’ un libro affascinante, che, nonostante l’angoscia che avvolge il lettore, non può essere lasciato; la figura della donna si imprime nella mente in modo indelebile. E’, purtroppo, la parabola della nostra epoca di non vedenti, accecati dal mondo-spettacolo delle parvenze e scaraventati lontano dalla vera essenza delle cose; la grandezza dell’autore è in questa capacità di raccontarci allegorie in modo discreto, senza appesantire la vicenda, che conserva tutta la forza, l’orrore e la vivacità del reale.

Ora questo capolavoro si può anche ascoltare: CECITA’, José  Saramago letto da Sergio Rubini, EMONS AUDIOLIBRI FELTRINELLI (durata 11 ore e 10 minuti, euro 15,90, Traduzione di Rita Desti). Dice Paola Legnaro su “il venerdì” di “la Repubblica”: «L’audiolibro del capolavoro di Saramago restituisce quasi fisicamente tutta la devastante densità di un mondo azzerato, ridotto da una inspiegabile cecità di massa a un putrido dilagare di sopraffazione, escrementi, immondizia.»

condividi!
  • Print
  • Facebook
  • Twitter
  • RSS
Questa voce è stata pubblicata in romanzi e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.