Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi
Storia di una passione
22 settembre 2011 – 29 gennaio 2012
PALAZZO REALE – MILANO

Arrivata a Milano per Cézanne, sedotta da Artemisia. Su di lei tanto è stato scritto, e tanto inventato; passeggiando tra le sue opere si comprende come sia stato possibile romanzare la sua arte, mescolandola, come lei faceva preparando i colori, a vicende spesso mitizzate della sua esistenza.
Alcuni critici notano che questo non ha giovato al riconoscimento dell’alto livello della sua pittura.
Non sono una critica d’arte, e questo mi libera dall’onere di essere scientifica; così posso credere che il fascino della mostra risieda proprio nel gioco che comincia nella testa di chi guarda: vedere le sue opere come la proiezione del suo vissuto.
Ammiro la dolcezza di una Madonna che allatta e mi viene in mente l’intensità con cui Artemisia ha vissuto la sua maternità; osservo le ricorrenti raffigurazioni di Cleopatra, Giuditta, Maddalena:  mi fanno pensare a donne tragiche e forti, a donne come Artemisia, anche lei in lotta per amore della sua arte, anche lei assediata da eventi che possono travolgere fino alla perdizione.
Affascinante l’orecchino di perla che adorna il lobo di tantissimi volti femminili, quasi una firma – e forse era un gioiello caro ad Artemisia.
Mi ha incantata la dolcezza con cui Giaele uccide – e in un modo tanto terribile – Sisara: nella calma di quel viso di donna c’è la consapevolezza e la forza di eseguire una sentenza dettata da una giustizia superiore; ed è la stessa espressione che si nota sui volti di alcune sue Giuditte (come non pensare che ad Artemisia sia mancata, per il grave torto subito, non la vendetta , ma la giustizia ?).
Oltre all’emozione di trovarsi di fronte ad una mano di vera artista, il visitatore può leggere il romanzo della sua vita in quelle 50 opere che illustrano l’intero suo percorso pittorico.

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