La ragazza che cadde dal cielo

Simon Mawer
La ragazza che cadde dal cielo
Traduzione di Massimo Ortelio
Neri Pozza 2012

Non subito, ma abbastanza presto ci si accorge di essere Marian. Da quando i suoi piedi toccano il suolo francese il nostro cuore batte con il suo stesso ritmo, le sue ansie e paure sono le nostre e si corre a leggere per sapere se riuscirà a cavarsela. Siamo negli anni Quaranta, lei è Marian Sutro, di padre inglese e madre francese, ha un fratello, Ned, ricercatore scientifico e amico di Clément, rimasto in Francia, anche lui ricercatore; di Clément si era invaghita Marian, ma la guerra aveva travolto tutto. Ora il governo britannico la arruola in un’organizzazione che manda aiuto ai partigiani francesi, ma, nel contempo, le affida un incarico ben più importante che riguarda, appunto, Clément.
Dopo una dura preparazione in Scozia, Marian è ormai trasformata e l’avventura comincia; e con l’avventura tutti i pericoli che sovrastano chi si oppone al nazismo.
Questo romanzo è dedicato a Colette, una delle donne del SOE.
Una nota all’inizio del libro così recita: «Fra il maggio del 1941 e il settembre del 1944, la sezione francese dello Special Operations Executive mandò al fronte cinquantatré donne. Dodici furono catturate e trucidate dai tedeschi e una morì di meningite durante la missione. Le altre sopravvissero alla guerra. Alcune di loro divennero celebri grazie a film e libri, altre rimasero nell’ombra, ma furono nondimeno straordinarie».
Dopo alcuni capitoli la speranza di chi legge è, ardentemente, che Marian sia tra le sopravvissute.

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