La dendroica cerulea

Jonathan Franzen
Libertà
Traduzione di Silvia Pareschi
Einaudi 2011

La dendroica cerulea: chi la conosce?
Come potrebbe essere simboleggiata la libertà nei primi anni del Terzo millennio? Una libertà minacciata, non palesemente,  da innumerevoli vincoli che inducono le persone a rendersi schiave di comodità e convenzioni. C’è un delizioso uccellino, la dendroica cerulea, la cui esistenza è in pericolo a causa di tutto ciò che rende la vita di noi umani ricca (materialmente) e molto comoda. E noi umani continuiamo a riprodurci con ritmi folli… Certo, molte sono le specie minacciate nel nostro pianeta, ma la dendroica cerulea ne può costituire un buon esempio. E’ quel che pensa Walter, uno dei protagonisti della nostra storia. Che si svolge, appunto, nei primi anni del Duemila negli Stati Uniti. Walter è un uomo mite – e come tale tenuto in poco conto dai tanti rozzi prepotenti che lo circondano -, buono, molto responsabile fin da quando ha dovuto aiutare i genitori nella gestione degli affari di famiglia; è un amico maturo e affidabile, un marito amoroso e un padre autorevole; lui e Patty formano una coppia esemplare, sono di buona cultura, progressisti, ecologisti, senza problemi di denaro; hanno due figli, Jessica e Joey. Ma questo idillio si spezza e viene alla luce un’insospettata fragilità; le vicende della vita provocano cambiamenti anche in chi, come Walter, sembrava una fortezza inattaccabile. In questo libro si parla di loro e delle persone (familiari amici conoscenti) che ruotano attorno alle loro vicissitudini. E’ un romanzo denso di fatti, con personaggi dettagliatamente delineati, singolari, eppure rappresentativi nel farci conoscere un pezzo di storia sociale americana.

La competizione è la dea che governa le persone, le induce a considerare ogni azione una gara per primeggiare (o almeno per ottenere una ricompensa alla mancata vittoria). C’è, è vero, la ricerca della libertà; ma libertà di cosa? Sostanzialmente libertà di competere: il vero sogno americano. Una dimensione, quindi, molto individualistica che viene sottolineata dalla struttura del romanzo, costituito non da un’unica storia, ma da molteplici racconti: ogni personaggio, anche se è strettamente collegato agli altri, ha il suo spazio, separato e indipendente, ed è osservato da uno sguardo particolare che si posa  solo su di lui. E in ognuno c’è la profonda solitudine che marca chi deve a tutti i costi dimostrare di essere migliore degli altri. Tante isole. Fino a quando non ci si arrende e si abbandona la gara.

Finale inaspettato. Forse è il finale che il lettore, affezionato ai personaggi, desidera; ma rimane il sospetto che sia stata una concessione.

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