raggio verde e notturno – due ritratti – due figlie
Il raggio verde è un film di Rohmer, un bel film. Richiama un romanzo di Verne, che è citato anche nel film e che ha lo stesso titolo: vi si racconta di una ragazza che, promessa ad un certo Aristobulus Ursiclos, cerca di rimandare le nozze finché non avrà visto questo fenomeno.
Che cos’è il raggio verde? È un fenomeno ottico raro: quando il sole nasce o quando tramonta, può formarsi per pochi istanti una striscia di luce verde, un balenio, un raggio.
C’è anche una leggenda che recita così:
Il raggio verde ha la virtù di fare sì che chi l’ha visto non possa più ingannarsi nelle cose che riguardano il sentimento […]; chi è stato tanto fortunato da vederlo una volta, vede chiaro nel proprio cuore e in quello degli altri.
(dal sito sololibri.net)
La protagonista del romanzo di Verne riuscirà a vedere chiaro nel suo cuore e in quello altrui?
E tornando al film, troverà pace Delphine, la protagonista del film di Rohmer, quando, dopo un irrequieto vagabondare, riuscirà a vedere quella luce verde che sembra dar consolazione ai cuori dubbiosi?
A mia figlia Marta piaceva molto questo film (forse perché si identificava con Delphine?), così il suo ritratto ha preso questo titolo.
E poi c’é Notturno. Viene subito in mente Chopin: la malinconia dolce di queste note si adatta alle tonalità blu della notte da cui emerge il ritratto di una Barbara, l’altra mia figlia, un po’ imbronciata. Il quadro è stato dipinto un anno dopo, rispetto a quello che ritrae Marta; in un certo senso, soprattutto per gioco, mi soffermo a pensare che, dopo un verde balenio al tramonto, si diffonda una luce blu attraversata, comunque, da verdi strisce.
Ed ora amo vederli assieme, i due ritratti.