Piccole storie nere

storie nere

Storie nere piuttosto cattive

Marcello Fois
Piccole storie nere
Einaudi 2002

Piccole storie nere piuttosto cattive, che non risparmiano niente a nessuno: professore ed allievo alle prese con il numero di coltellate inferte a Giulio Cesare, amanti che non si capiscono al cellulare, un fantomatico vecchio protettore dei boschi della Sardegna, gente di chiesa che si occupa di reliquie in modo non troppo ortodosso; ovviamente non può mancare il tradizionale duo marito e moglie che diventa trio grazie ad una ventenne concupita dal marito e sopportata dalla moglie; e poi ancora fratello e sorella non precisamente grondanti di affetto familiare, giornalista e fotografo in cerca sfrenata di scoop, sconosciuti che si incontrano in una sauna, compagne di scuola sedicenni e dissennate, perfino un monaco greco.
Umanità varia e storie tanto incredibili ed assurde da sembrare vere, con un tocco qui di umorismo feroce, là di grottesco, anche con un che di mistero gotico.
Ma cattive certamente.
Sono i casi del commissario Curreli, che di sé dice di non essere simpatico; veramente tanto simpatico ai suoi superiori non è, visto che viene trasferito di continuo; in compenso là dove nessuno vorrebbe essere mandato (il proverbiale: “ti sbatto in Sardegna”), lui non ce lo mandano, quasi per fargli dispetto: lui, in Sardegna, ci vorrebbe andare, perché è casa sua, è dove stanno la moglie e le due figlie.
Invece deve far spesso le valigie, commissario errante da Roma a Fidenza, Parma, Torino. Tanto errante che ormai non sa più starsene in pace a casa con la moglie e le figlie nei rari momenti che può prendersi come vacanza.
Un bravo poliziotto, con fiuto, ma non è simpatico ai capi. Solo Marchini lo segue di buon grado, perché da lui vuole imparare.
Curreli guarda le scene dei delitti, soppesa le persone coinvolte, intuisce quel particolare che sarà la chiave per risolvere il caso. Poi fa le valigie e si sposta altrove.
Sparse qua e là tra delitti e farse tragicomiche, come resti dimenticati di una vita normale impastata di affetti familiari, spuntano lettere e telefonate: è la vita privata di Curreli e di Marchini, che si svolge in parallelo alle loro peregrinazioni e alle investigazioni poliziesche.

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