Bijou

 

Bijou

La piccola Bijou

 

Patrik Modiano
Bijou
Traduzione di Irene Babboni
Einaudi 2005

Bijou. Parigi. La metropolitana. Un cappotto giallo ed un volto intravisti in mezzo alla folla.
Per la diciannovenne che da piccola era chiamata Bijou è ritornare al mondo che avrebbe voluto lasciare per sempre: quel volto è lo stesso, anche se invecchiato, che ricorda in una foto di sua madre all’epoca della sua scomparsa – forse morta in Marocco? e perché in Marocco?

La somiglianza di quel volto con quello di mia madre era così sorprendente che ho creduto che fosse lei.
Mi era ritornata in mente una fotografia, una delle poche di mia madre che ho conservato. Il volto è illuminato come se un riflettore lo avesse fatto affiorare dall’oscurità. Ho sempre provato fastidio nel guardarla. Nei miei sogni diventava, ogni volta, una fotografia antropometrica che qualcuno – un commissario di polizia, un addetto dell’obitorio – mi porgeva perché potessi identificare la persona ritratta. Ma io restavo in silenzio. Non sapevo niente di lei.

Bijou segue quella donna, ma non ha il coraggio di affrontarla.
Nei giorni seguenti la cerca, ma vorrebbe sfuggirla, la trova, la segue, scopre dove abita. Una ricerca e uno scavare non voluti, eppure perseguiti, come se Bijou fosse spinta da un impulso; riemergono tutte le sue insicurezze, la sensazione – del resto rispondente alla realtà – di essere una povera bimba abbandonata a se stessa da una madre infelice.
Bijou è come risucchiata da questo passato triste, i pochi amici che ha non riescono a trattenerla nel presente anche se lei cerca disperatamente di uscire dalla sua solitudine, anche se vorrebbe lanciarsi verso il futuro senza più legami con quella storia pesante alle spalle:

Ho pensato che presto avrei lasciato quella città e che non avevo nessun motivo serio per sentirmi prigioniera di qualcosa. Tutte le strade si aprivano davanti a me, praterie a perdita d’occhio, che degradavano verso il mare. Ancora per un’ultima volta, volevo rimettere insieme qualche povero ricordo, ritrovare le tracce della mia infanzia, come il viaggiatore che fino alla fine custodirà in tasca una vecchia carta d’identità scaduta. Non erano molte le cose da rimettere insieme prima della partenza.

Protagonista e personaggi sono figure misteriose, difficili da inquadrare; e sullo sfondo c’è una Parigi altrettanto enigmatica, nonostante la descrizione puntigliosa dei luoghi, talmente precisa da segnalare via e numero civico:

E la topografia di questa Parigi, così precisa e ricca di dettagli, rivela invece uno spazio labirintico e indecifrabile, proiettato sullo schermo di un sogno. (dal retro di copertina)

E’ un libro che si legge con un nodo in gola,

… una delle indagini più incerte e commoventi che sia mai stata narrata. (dal retro di copertina)

Modiano: un grande autore che non solo io, ma in tanti, abbiamo scoperto soltanto perché è stato insignito quest’anno del Premio Nobel per la Letteratura.

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