Francesca Melandri
Eva dorme
Mondadori 2010
Eva dorme è una felice sorpresa: per tante ragioni.
Eva dorme è un romanzo storico, che ricostruisce con precisione e capacità rievocativa non comune un periodo tormentato per il Sud Tirolo italiano: si capisce che a monte è stata svolta un’accurata documentazione (la nota alla fine ce ne dà un accenno).
Eva dorme è la storia di due donne, Gerda la madre ed Eva la figlia: è attraverso le loro vicende che prende vita l’affresco storico di quella stagione; è attraverso la storia della famiglia di Gerda che si comprendono le ragioni degli aspri conflitti che hanno segnato la società altoatesina del dopoguerra e le cause che hanno dato avvio alla stagione del terrorismo sudtirolese.
Eva dorme è un romanzo denso di emozioni, di sentimento, perché i personaggi acquistano una profondità psicologica che ci colpisce per il carico di umanità spesso dolorosa che portano in sè; e tuttavia è un romanzo rigoroso e razionale per l’acutezza con cui viene dipinta la situazione sociale e politica.
Eva dorme contiene riflessioni profonde che danno respiro ampio, universale, a dati specifici e particolari; come quando si parla di Peter, il fratello di Gerda:
Cosa fa di un uomo un assassino? In che momento la rabbia per un’ingiustizia storica gli si fonde dentro con un altro risentimento, più antico, privato, vergognoso perché mai condiviso con altri, portandolo a mettere mano a un detonatore? Quand’è che il suo desiderio di ottenere ciò che considera un Bene generale diventa indifferenza al Male specifico fatto in nome di quello stesso Bene?
Eva dorme ha una struttura molto originale nella sua perfezione: alterna capitoli designati da una data a capitoli che indicano i chilometri percorsi dal treno che alla vigilia di Pasqua portano Eva dal profondo nord dell’Italia al profondo sud della penisola; nei capitoli con la data, narrati in terza persona, prende forma la storia della famiglia di Gerda a partire dal 1919; nei capitoli con i chilometri, narrati in prima persona da Eva, affiorano i ricordi di Eva stessa, da quando era bambina fino alla giovinezza e all’oggi; e i due filoni si saldano nell’ultimo capitolo “Km 0-oggi”:
E ora sto abbracciando mia mamma perché nulla e nessuno ci può risarcire di ciò che abbiamo perduto…
Eva dorme è un romanzo scritto molto bene, lo stile è lucido, senza rinunciare ad una certa suggestione poetica; uno stile appassionato, ma non retorico; un esempio:
Ecco, sì:
l’Italia è il mio Paese.
Non me l’ero detto prima, mai. Ma forse non è un caso che lo faccia ora, oggi che quest’Italia lunghissima, splendida, sfigurata, rivestita di fiori, monumenti e abusi edilizi la sto percorrendo tutta per raggiungere l’unico uomo che mi abbia mai fatto sentire a casa. Colui che non è stato mio padre, ma quasi.
Perché il titolo Eva dorme ?
Nel penultimo libro del suo capolavoro, Milton fa parlare l’arcangelo Michele con Adamo. Gli mostra il futuro… L’arcangelo Michele sta rivelando ad Adamo la storia futura dell’uomo. Per questo dà un sonnifero ad Eva: lei non deve sentire, è donna. E così, mentre Adamo apprende i segreti del tempo avenire, Eva dorme.
Ma davvero Eva dorme? In realtà è ben sveglia e determinata a scoprire i lati oscuri della sua realtà personale e di quella che la circonda.
L’autrice, Francesca Melandri, ha iniziato, poco più che ventenne, la sua carriera di sceneggiatrice con Zoo di Cristina Comencini; ha firmato varie serie tv tra cui Fantaghirò.